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##Caro energia e Ucraina: i temi sul tavolo del G7 Esteri a Munster

AttualitĂ ##Caro energia e Ucraina: i temi sul tavolo del G7 Esteri a Munster

Focus anche su Cina, Iran e indo-pacifico. Presente Tajani
Munster, 2 nov. (askanews) – Gli elevati costi dell’energia e la guerra in Ucraina saranno al centro dei colloqui che i ministri degli Esteri del G7 avranno domani e venerdì a Munster, in Germania, sotto la presidenza tedesca. Un incontro che si prefigge l’obiettivo ultimo di appianare le differenze sul tema energetico tra alcuni paesi esportatori, come Stati Uniti e Canada, e gli alleati europei, importatori su cui pesa gravemente la decisione di Mosca di chiudere i rubinetti del gas russo. Una discussione che, inevitabilmente, si legherĂ  a quella sul conflitto della Russia in Ucraina, Paese a cui sarĂ  ribadito pieno sostegno militare, umanitario ed economico, anche in vista della ricostruzione post bellica. Tra i temi in discussione, pure le sfide strategiche e gli impegni dei Sette Grandi in Africa, i partenariati nella regione indo-pacifica, l’Asia centrale e l’Iran. Della Repubblica islamica, del suo programma nucleare, del suo ruolo nel conflitto in Ucraina e come potenza regionale, si discuterĂ  in particolare nella giornata di venerdì. Al vertice di Munster parteciperĂ  anche il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani. Il titolare della Farnesina sarĂ  in Germania giĂ  domani mattina: a Berlino, infatti, prenderĂ  parte al nono vertice del Processo di Berlino sui Balcani occidentali. Il vertice sarĂ  presieduto dal cancelliere federale Olaf Scholz e si svilupperĂ  in due sessioni di lavoro. Tajani parteciperĂ  su delega della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e interverrĂ  nella sessione dedicata alla cooperazione regionale e all’istituzione di un Mercato Regionale Comune nei Balcani Occidentali. A fine mattinata Tajani si sposterĂ  a Munster per il G7 e una serie di incontri bilaterali. Qui è in particolare sul caro energia che i capi della diplomazia di Germania, Italia, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Canada e Giappone, con il contributo della leadership dell’Unione europea presente come osservatore, dovranno trovare una sintesi tra posizioni che appaiono al momento distanti. Secondo quanto spiegato alla vigilia da fonti francesi, sarĂ  necessario “parlare in maniera convincente” con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sapendo che le prossime elezioni di Midterm negli Stati Uniti non permettono certo di immaginare immediati cambi di strategia a Washington. Un tema, quello energetico, che d’altra parte sta molto a cuore anche all’Italia. E non è un caso che proprio domani la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ne discuterĂ  a Bruxelles, nella sua prima missione all’estero, con i vertici europei. Di certo, con Blinken, che in mattinata parteciperĂ  con la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock a un Forum sul futuro della democrazia in un mondo digitale, i ministri del G7 affronteranno anche altre questioni energetiche emerse con la guerra in Ucraina. In particolare si discuterĂ  di sicurezza dell’approvvigionamento e delle infrastrutture. Nella mente di tutti è ancora oggi il sabotaggio nel Baltico dei due gasdotti Nord Stream, che collegavano la Russia con la Germania, e che fa temere analoghe iniziative contro altri Paesi fornitori dell’Europa, in primis la Norvegia. A Munster verrĂ  inoltre effettuata un’analisi del funzionamento delle sanzioni imposte dalla comunitĂ  internazionale contro la Russia e si continuerĂ  a discutere di possibili future misure. Sebbene le sanzioni al settore energetico russo non abbiano avuto finora l’effetto sperato, comunque, la loro revisione non è al momento prevista. Fonti diplomatiche francesi, alla vigilia dell’incontro, hanno fatto notare infatti che per la Russia si tratta di un vantaggio “temporaneo”, anche in considerazione del fatto che le esportazioni di energia russe hanno un mercato limitato in Cina o in altri paesi che non applicano sanzioni contro Mosca. Nell’ambito di una piĂą ampia discussione sulla guerra in Ucraina, i ministri degli Esteri esamineranno i recenti sviluppi sul terreno, con particolare riferimento ai rischi di escalation, anche in ambito nucleare, e le conseguenze internazionali della sospensione della partecipazione russa all’iniziativa per l’esportazione del grano dai porti ucraini del Mar Nero, all’indomani della retromarcia di Mosca. I capi della diplomazia confermeranno inoltre il continuo sostegno ad una “pace giusta” nel rispetto dei principi della Carta Onu, della sovranitĂ  e della integritĂ  territoriale dell’Ucraina e la comune volontĂ  di percorrere ogni canale di interlocuzione serio e credibile per giungere a tale soluzione, secondo quanto riferito dalla Farnesina. Oltre a ribadire il fermo sostegno a Kiev, i ministri dei Paesi membri intendono inoltre inviare “un messaggio molto chiaro” alla Bielorussia: le autoritĂ  di Minsk saranno avvisate del fatto che ci saranno conseguenze gravi se “sarĂ  oltrepassato il limite” e il Paese sarĂ  direttamente coinvolto nella guerra. Il primo giorno dei lavori vedrĂ  anche una discussione sulla Cina, sulle sfide e le opportunitĂ  presentate dalla Repubblica popolare. Il dipartimento di Stato americano ha ricordato ancora ieri la necessitĂ  di un coordinamento su questioni delicate come la stabilitĂ  nello Stretto di Taiwan ed ha espresso forte preoccupazione per le posizioni emerse dal recente XX Congresso del Partito comunista cinese proprio sull’isola, che Pechino considera come parte integrante del suo territorio. Ma durante la discussione sulla Cina non saranno trascurati altri temi considerati particolarmente delicati: la ricerca di pratiche commerciali eque, la protezione della proprietĂ  intellettuale, il rispetto dei diritti umani nello Xinjiang e in Tibet. Un ricevimento per i ministri e una cena di lavoro dedicata all’interesse condiviso per un indo-pacifico libero e aperto concluderĂ  la sessione di giovedì. I lavori di venerdì, invece, saranno dedicati in particolar modo a Iran, Asia centrale – con particolare attenzione a stabilitĂ  regionale, infrastrutture e connettivitĂ , energia e clima – e Africa, con la partecipazione di funzionari di quest’ultimo continente. Durante i colloqui mattutini, i ministri degli Esteri faranno una valutazione delle proteste in corso in Iran e della risposta violenta del regime, che l’Italia considera “inaccettabile”. Quindi passeranno in rassegna altri temi, come la stabilitĂ  regionale, le infrastrutture, l’energia e le questioni climatiche in Asia centrale. Un pranzo di lavoro con alti funzionari africani del Ghana, del Kenya e dell’Unione continua a leggere sul sito di riferimento

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