FIRENZE – “Il decreto Urso sui taxi è semplicemente acqua fresca”. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, boccia il provvedimento su tutta la linea, come già aveva fatto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. La misura, spiega, “non porta nessun significativo cambiamento, anzi ci danneggia perché elimina uno degli strumenti che a Firenze abbiamo efficacemente sperimentato come le licenze temporanee”, le cosiddette ter, “che sono state utilizzate con successo nei periodi di picco di domanda. Si tratta di 60 licenze temporanee gestite dalle cooperative di taxi che non potremo più attivare”.
Inoltre, “il decreto non apporta nessuna semplificazione sostanziale se non quella di eliminare un solo passaggio burocratico su una procedura che può durare più di un anno per avere nuove licenze. La nuova normativa, peraltro, non risolve il problema del sistema arlecchino con le diverse normative regionali, per cui ogni città deve conciliare le regole nazionali con le diverse procedure regionali in un quadro molto caotico”. Il Comune di Firenze, aggiunge, “pur avendo recentemente fatto un bando, a differenza delle altre grandi città, per 70 nuove licenze”, tutte green, corrispondenti al 10% della flotta, “non esclude di poter pubblicare un nuovo bando, anche se le nuove norme non saranno di alcun aiuto”.
Per Nardella “il paradosso del governo Meloni è che, da un lato, ha dichiarato di voler potenziare il servizio taxi, mentre in realtà è stato il primo governo della storia a mettere un tetto del 20% all’aumento del numero di licenze, comprimendo l’autonomia dei Comuni che, in teoria, ne avrebbero potute prevedere anche di più in base alla domanda. Per giunta, fino ieri il 20% del valore della licenza messa a bando veniva destinato al bilancio pubblico del Comune per interventi a favore della mobilità mentre ora il decreto Urso attribuisce l’intero importo alla categoria dei tassisti”.
Nel testo, prosegue, “vi è solo una significativa novità che stiamo pensando di adottare a Firenze e di cui si sta già discutendo al tavolo aperto dall’assessore Giovanni Bettarini, ovvero l’estensione dei turni e degli orari. Visto che questa misura si potrebbe varare in tempi rapidi per venire incontro a un oggettivo aumento della domanda determinato” in città “dal boom del turismo e delle attività economiche e sociali, siamo orientati a procedere in questa direzione”. Ad esempio, “due ore di estensione del turno per ogni auto corrisponderebbe a un aumento di circa 50 licenze sulla piazza”.
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