ROMA – Circa 200 persone hanno manifestato questo pomeriggio in piazza del Campidoglio contro il regime iraniano, per i diritti delle donne e in solidarietà di Mahsa Amini, la ragazza iraniana uccisa dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa a Teheran perché non indossava correttamente il velo.
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In piazza sono scese molte ragazze che, in segno di protesta, si sono tagliate i capelli, atto simbolico della ribellione internazionale contro il governo degli ayatollah in Iran. I manifestanti, molti iraniani ma anche molti italiani, hanno intonato canti tradizionali iraniani, canzoni rivoluzionarie, e scandito slogan contro il regime iraniano come “no alla dittatura”, “one solution revolution” o “siamo tutti Mahsa”.
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“Noi – ha spiegato una delle manifestanti, Pega, una studentessa di 30 anni che ha parlato dopo essersi tagliata i capelli – siamo molto fortunati che la nostra voce ora si sente. Siamo felici, anche se il dolore è pesante nel nostro cuore, soprattutto per chi è fuori dall’Iran e non può accompagnare nella protesta le nostre sorelle e i nostri fratelli. Vogliamo urlare per i nostri diritti. Vogliamo un cambiamento reale, vogliamo una democrazia reale in cui poter scegliere e dove poter avere il diritto di manifestare. Oggi in Iran questo non è possibile. Ma noi dobbiamo combattere assieme contro l’oscurità. Noi siamo luce”.
Il sit in è servito anche per protestare contro un’altra morte, quella di Nika Shakarami, morta dopo essere arrestata per aver partecipato alle proteste di piazza contro il regime degli ayatollah.
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