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A Perugia la mostra di arte giapponese “In punta di pennello”

AttualitàA Perugia la mostra di arte giapponese "In punta di pennello"

Fino al 31 gennaio, nel Complesso monumentale di San Pietro

Roma, 23 dic. (askanews) – A Perugia per un viaggio nell’arte giapponese. È visitabile fino al 31 gennaio 2023, nella Galleria tesori d’arte della Fondazione per l’Istruzione Agraria, ospitata nel Complesso Monumentale di San Pietro, la mostra “In punta di pennello. Natura e cultura nell’arte giapponese”. Promossa da CAMS – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici, Università degli Studi di Perugia e Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia, l’esposizione è suddivisa in dieci sezioni dedicate ai diversi aspetti della cultura giapponese collegati con la pittura ad inchiostro, con più di cinquanta opere d’arte dal Duecento ad oggi.

Introdotta “in persona” da Hokusai – l’artista giapponese più noto in Occidente – la mostra si sviluppa attraverso dieci sezioni in cui le opere e i manufatti esposti sono virtualmente presentati e spiegati, attraverso video animati, da alcuni dei più famosi personaggi della storia della cultura giapponese.

L’arte della calligrafia è introdotta da un’opera attribuita a Yishan Yining – Issan Ichinei, il monaco cinese che nel XIII secolo diffuse lo Zen tra i samurai e i feudatari nipponici. Matsuo Basho, il più famoso poeta giapponese, spiega perché una sua lettera in mostra è trattata come un’opera d’arte. Maruyama Okyo, il pittore più influente del Settecento, partendo da una sua pittura raffigurante un gallo e una gallina spiega i caratteri della sua scuola di pittura accademica basata sull’osservazione dal vero. Sesson Shukei, il più grande pittore del Cinquecento, illustra, a partire da un’opera a lui attribuita, la tradizione dei paesaggi realizzati con le macchie di inchiostro.

La pittura zen è rappresentata, tra l’altro, da un Enso o cerchio dell’illuminazione, dipinto da Kobori Enshu nel Seicento. Enshu è stato un talentuoso ed eclettico feudatario che durante la vita ha rinnovato l’arte dei giardini, la cerimonia del tè e l’ikebana, cioè l’arte della disposizione dei fiori. Watanabe Seitei, il pittore che sbalordì nel 1878 gli impressionisti con le sue capacità tecniche, è presente in mostra con un dittico e con un taccuino di disegni.

È un legame che parte da lontano, quello tra il Complesso Monumentale di San Pietro – oggi sede del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Ateneo perugino – e il Giappone: l’8 giugno del 1585 a San Pietro arrivò infatti in visita la prima missione diplomatica giapponese in Europa. Denominata successivamente Ambasciata Tensho, e durata otto anni, dal 1582 al 1590, l’ambasciata venne organizzata dal gesuita Alessandro Valignano, uno dei personaggi più importanti della cosiddetta “Generazione di Giganti”, cioè gli ecclesiastici che riuscirono, tra la seconda metà del XVI secolo e il XVII secolo, a instaurare i primi proficui rapporti culturali tra i paesi europei, la Cina e il Giappone.

La mostra è aperta tutti giorni dalle 10 alle 18. Chiusa il 24 – 25 – 26 dicembre, il 1 e il 6 gennaio. Ingresso 5 euro, ridotto 3.

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