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A Bergamo e Brescia quarta conferenza nazionale sulle periferie

Dall'Italia e dal MondoA Bergamo e Brescia quarta conferenza nazionale sulle periferie

(Adnkronos) – Quanto più un territorio riesce a ridurre le disuguaglianze assicurando una buona qualità della vita anche culturale e tutelando l’ambiente, tanto più diventa competitivo. Anche per questo le periferie urbane vanno valorizzate come centri di rigenerazione, crescita sociale, culturale ed economica. Come? Mettendo al centro persone e saperi e facendo rete tra tutti gli attori. Ecco quanto è emerso dalla quarta conferenza nazionale sulle periferie urbane ‘Dieci, cento, mille centri’, che si è tenuta nell’ambito delle iniziative di ‘Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023’. La conferenza sulle periferie, ideata da Fondazione Bracco con la collaborazione delle istituzioni e dei principali attori operanti nei territori, aveva già toccato Genova, Palermo e Milano in un ideale abbraccio tra Nord e Sud del Paese.  

“Le grandi città – ha affermato Diana Bracco, presidente Fondazione Bracco – continuano a esercitare un forte potenziale di attrazione, ma questo costante sviluppo delle aree urbane alimenta problematiche che vanno gestite, perché molto del disagio contemporaneo nasce proprio dall’incuria dei territori ai margini. In questi spazi dobbiamo tutti metterci al lavoro, perché esiste un costo del non fare nel sociale”. Il tema delle periferie urbane ha visto negli ultimi anni un impegno crescente di amministratori locali, organizzazioni non-profit, fondazioni private e imprese per individuare formule capaci di rigenerare luoghi e comunità ai margini, nella consapevolezza che solo crescendo tutti insieme si cresce davvero.  

“Al contrario delle grandi metropoli italiane, dove il boom economico degli anni Sessanta e Settanta ha dato origine a periferie urbane anonime e uniformate – ha spiegato il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori – Bergamo può contare su una grammatica territoriale con molteplici centri rintracciabile nella sua geografia e nella sua storia, di cui è indispensabile tener conto per rigenerare oggi la ‘periferia’ cittadina. Tutte le aree dismesse, riqualificate e in fase di riqualificazione, incastonate nel cuore dei quartieri periferici, nella visione della nostra amministrazione sono state riconvertite in funzioni forti, capaci di ‘illuminare’ le rispettive parti della città. Gli interventi hanno voluto costruire e rafforzare il policentrismo urbano, migliorando la vita dei quartieri e delle periferie, che ancora di più si affermano come spazi di ‘buon vivere’ e non come alveari o quartieri dormitorio”. 

“Il convegno di oggi è un momento importante per le nostre due città che hanno l’occasione di fare sintesi sulle ‘visioni per un futuro presente’ che ci hanno accompagnato in questi mesi come Capitale italiana della Cultura. Qui oggi, insieme, proviamo a superare il concetto di periferia – ha aggiunto Laura Castelletti, sindaco di Brescia -. Nella nostra visione non esistono il centro luminoso e curato e la periferia degradata, esiste una città con i suoi quartieri con diverse esigenze e caratteristiche. La nostra idea di città è sempre stata questa: non una cesura fra il dentro e il fuori le mura venete, ma una grande Brescia bella e funzionale ovunque la si guardi. Una delle maggiori soddisfazioni, per quanto mi riguarda, di questo anno da Capitale è stata proprio la proattività e creatività nei quartieri, che in diversi casi hanno messo in campo proposte davvero capaci di rivalutare e qualificare il capillare patrimonio materiale e immateriale di ogni zona, ciascuna con la propria peculiarità storica, sociale, urbanistica, architettonica e paesaggistica. Perché davvero le città hanno dieci, cento, mille centri. E tutti al centro della nostra visione”. 

La sessione plenaria della quarta conferenza sulle periferie, moderata da Luigina Venturelli, giornalista del Tgr Lombardia Rai, è stata arricchita dagli interventi di Massimiliano Tarantino, Direttore Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, dell’ambasciatore Mario Andrea Vattani, Commissario Generale di Padiglione Italia Expo 2025 Osaka, e dei curatori, Alberto Ferlenga e Luca Molinari, che hanno raccontato le loro due mostre allestite in parallelo a Brescia e una a Bergamo, sul tema della forma della città futura partendo da una riflessione sulle specificità delle due città e sul ruolo dei centri di medie dimensioni come modello di vita e sviluppo sostenibili. 

“La città ci ha reso più efficienti ma più soli, restringendo i luoghi dell’incontro – ha sottolineato Massimiliano Tarantino, direttore Fondazione Giangiacomo Feltrinelli -. Oggi le città sono sempre più spazi stratificati che si affannano a rincorrere la realtà, organizzazioni di luoghi e persone che provano a stare al passo con il cambiamento. È possibile intercettare un cambiamento più giusto? Serve partire dall’allargamento dei confini reali e metaforici del ‘noi’, serve uscire dalla traiettoria iperperformante e iperindividuale della città selfie, trovando nella nostra città, e nella nostra idea di cultura come sentinella sul presente e come elemento di continuità, una cassetta per gli attrezzi per tornare a una dimensione collettiva di futuro”. 

Nel pomeriggio i lavori della Conferenza si sono articolati in quattro sessioni contemporanee in cui si sono presentati casi concreti e proposte capaci di dare evidenza ai seguenti temi: Eventi culturali come volano di sviluppo urbano, con interventi di: Tiziana Gibelli, Gorizia e Nova Gorica, Capitale europea della Cultura 2025; Stefano Baia Curioni, direttore del Centro di Ricerca Ask, Università Bocconi; Nina Bassoli, curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città, Triennale di Milano e Paolo Verri, manager culturale.  

Cura del paesaggio, natura da preservare, con gli interventi di Michela Tiboni, assessore alla Rigenerazione urbana per lo sviluppo sostenibile, alla Pianificazione urbanistica, all’Edilizia Privata e all’Energia, Comune di Brescia, Valerio Barberis, assessore all’urbanistica e ambiente, Comune di Prato Francesco Musco, direttore della Ricerca, Dipartimento di Culture del progetto, Università Iuav di Venezia; 

E ancora Opere di valorizzazione territoriale, con gli interventi di: Stefano Zenoni, Assessore all’ambiente e alla mobilità del Comune di Bergamo, Comune di Bergamo, Cino Zucchi, Fondatore di Cza-Cino Zucchi Architetti, Aldo Bonomi, fondatore del Consorzio Aaster; Welfare complementare: focus education, con interventi di Gaela Bernini, segretario generale, Fondazione Bracco; Ernesto Albanese, presidente L’Altra Napoli; Francesca Sofia, direttore generale, Fondazione Cassa Depositi e Prestiti. 

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