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“Mann Sgamat”, le opere di Dario Gaipa e Maurizio Padula esposte al MANN

Attualità"Mann Sgamat", le opere di Dario Gaipa e Maurizio Padula esposte al MANN

Mann Sgamat” un gioco di parole che, con un chiaro riferimento al dialetto napoletano, da il nome alla prima personale degli artisti napoletani Dario Gaipa e Maurizio Padula, allestita al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sino all’8 gennaio 2024.

La mostra, curata da Serena Calò, nasce al fine di portare la città nel Museo, con i suoi colori, i suoi linguaggi e le sue contraddizioni, utilizzando un tono ironico e divertente, come si evince già dalla locandina dell’evento in cui uno dei famosi “corridori di Ercolano”, nota scultura in bronzo conservata nel muso, viene rappresentato con una bottiglia di birra tra le mani, come se stesse scappando dopo aver fatto qualcosa che non doveva.

Le opere realizzate con materiali poveri, con carte di manifesti e di locandine, si trovano a metà strada tra la street art e i manifesti pubblicitari.

Il precorso espositivo si divide in tre sezioni, Portrait collage, Archetypes e Urban, e si snoda all’interno delle sale Villa dei Papiri, che prendono il nome dal ritrovamento di oltre mille rotoli di papiro carbonizzato in una delle ville d’otium dell’aristocrazia romana situata nell’area suburbana di Ercolano.

Il risultato è un dialogo ritmico tra la città e il museo attraverso l’accostamento di opere e immagini che rappresentano una memoria collettiva, archetipica, scaturisce così una riflessione sul rapporto tra la mitologia classica e una mitologia contemporanea.

Quello che emerge è il ruolo fondamentale che riveste ancora oggi il reperto archeologico e la Storia nel processo artistico contemporaneo.

Le opere della serie Portrait collage, sette collage con ritratti, dipinti su tela, di personaggi iconici non solo della scena partenopea, accanto quelle della collezione permanente del Museo, mostrano l’uso delle immagini con funzione protettiva, come un rimando all’essenza grecale ancora oggi insita in Napoli.

Nella serie Archetypes, grandi collage su tela, sono stati ricomposti pezzi di manifesti strappati dai muri della città di Napoli, completati da interventi pittorici e da stencil raffiguranti statue, affreschi e mosaici iconici presenti nella collezione permanente del Mann. Urban è una serie di collage digitali che ritraggono con l’ironia amara insita nella natura napoletana le contraddizioni che rendono unica questa città.

Gli artisti Dario Gaipa e Maurizio Padula sono legati da un grande interesse per la Pop Art, la Street art e per l’arte italiana degli anni Settanta, oltre che una lunga amicizia.

Dario Gaipa, classe 76, appassionato di grafica pubblicitaria, ha lavorato sia al “Corriere del Mezzogiorno” come impaginatore che in un’agenzia pubblicitaria.

Tra le varie attività che ha realizzato vi è la rubrica “Racconti Sonori”, nella quale racconta la scena cantautorale a Napoli, spesso pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno; il progetto “La pelle di Napoli”, manifesti strappati dai muri della città che ne raccontano una stratificazione non solo urbana, ma sociale, umana. Nascono poi i “Vesuvius de Papel” realizzati con un unico e violento strappo e con la pandemia crea la serie “Vip Mask”, una serie di personaggi famosi con indosso mascherine improbabili.

Maurizio Padula nasce nel 1977, architetto e disegnatore, ma dal 2015 si riavvicina alla pittura, utilizzando le principali tecniche artistiche come l’olio, l’acquerello e l’acrilico. Dopo alcune difficoltà nel trovare il suo stile, si orienta verso la Pop Art e la Street Art, dalla quale fa sua la tecnica dello stencil, che gli permette un maggiore controllo sul processo creativo.

Questa tecnica la si trova in molte delle opere che realizza con Dario Gaipa. Nel 2022 partecipano alla collettiva “Come with me” presso il Palazzo Ducale di Genova con il Portrait Collage di Pasolini.

I due artisti, insieme al ceramista Carlo Sales, hanno aperto LlaBbasc, acronimo di Lab Art Social Content, uno spazio di coworking per l’arte e l’artigianato, con funzione sia da laboratorio che di spazio espositivo, nel cuore del centro storico di Napoli a pochi passi dal Mann, dal Conservatorio San Pietro a Majela e dall’Accademia di Belle Arti.

Condividere lo spazio di lavoro ha permesso loro di crescere rapidamente dal punto di vista artistico e di creare una particolare sinergia tra le ricerche artistiche individuali, sconfinando spesso in collaborazioni a quattro mani per la realizzazione di molte opere, come le serie “Portrait Collage” e “Archetypes”, parte delle quali sono confluite in questa mostra.

Adriana Talia

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