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    Accordo Alpitour-Museo Egizio: viaggio e cultura come valori

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    Il gruppo turistico investe 800mila euro per quattro anni

    Torino, 1 feb. (askanews) – Alpitour World e il Museo Egizio di Torino insieme per una partnership all’insegna di turismo e cultura. Il primo gruppo turistico italiano ha messo in campo un piano strategico di quattro anni, del valore di 800mila euro, per sostenere alcuni importanti progetti culturali e di rinnovamento del più antico museo egizio del mondo, anche in vista del bicentenario del museo torinese del 2024.

    Per la prima volta Alpitour World stanzia un investimento così importante per essere parte di un percorso culturale, di cambiamento e innovazione intrapreso dall’Egizio, un progetto di ampio respiro e di restituzione alla città, che ridisegnerà lo spazio di accesso al museo, la Galleria dei Re, l’ipogeo e il Tempio di Ellesija, per farli divenire sempre più luoghi di incontro, di scambio, di condivisione e anelli di congiunzione tra digitale e fisico, in un continuum con la città e il territorio.

    Christian Greco, direttore del Museo Egizio, ha voluto riassumere in tre parole il senso dell’operazione: “Inclusione, accessibilità, condivisione”. “Questo accordo – ha aggiunto Greco – è la rappresentazione plastica di come cultura e turismo non viaggino su binari paralleli, ma anzi insieme possano concretizzare progetti di divulgazione, inclusione di nuovi pubblici e innovazione”.

    “Per noi questa giornata rappresenta un punto di svolta – gli ha fatto eco Pier Ezhaya, direttore generale Tour Operating di Alpitour World – perché dal 24 novembre la nostra azienda ha cambiato pelle e vuole essere contemporanea, evolvendo per capire i cambiamenti dei tempi. Oggi anche le grandi aziende non possono più limitarsi a produrre fatturato, devono preoccuparsi anche di ciò che accade intorno a loro: la societa, l’ambiente, la cultura. E’ il primo passo per la costruzione della cattedrale che vogliamo realizzare, siamo al fianco del Museo Egizio per aiutarlo a migliorarsi e a migliorare la qualità della vita delle persone”.

    “Il turismo – ha aggiunto Ezhaya dopo avere sottolineato anche l’importanza della relazione di Alpitour con Torino – è qualcosa di profondo che gretta ponti tra persone e culture diverse, aiuta le economie di Paesi più poveri che non hanno altre opportunità. Il turismo così, come la cultura, è anche stabilizzatore di pace”.

    La collaborazione fra Alpitour World e il Museo Egizio punta a trasmettere il valore della scoperta, del viaggio – fisico e simbolico – e della cultura. Oltre a partecipare al progetto di rivisitazione dell’allestimento storico-scientifico della Galleria dei Re, sono previste anche delle iniziative per favorire l’inclusione, l’accesso alle visite e alla formazione dei più piccoli. Attività, come ha spiegato anche il direttore marketing di Alpitour World, Tommaso Bertini, realizzate nello specifico dal Brand Francorosso, marchio di Tour Operating nato nel 1953 a Torino, specializzato sull’Egitto sin dagli anni ’70 e con un approccio di ricerca, rispetto e curiosità verso i luoghi e le popolazioni visitate. Fra luglio e agosto, Francorosso organizzerà “Speciale Estate by Francorosso”, un ciclo di sette appuntamenti gratuiti al Museo Egizio; realizzerà dei progetti di “edutainment” insieme al team scientifico e didattico del Museo per raccontare le civiltà del passato agli ospiti più piccoli dei suoi SeaClub. Allo studio, infine, una collaborazione sul progetto espositivo “Liberi di imparare”, che prevede in mostra le copie di alcuni reperti del Museo, realizzate dai detenuti delle sezioni scolastiche della Casa Circondariale dell’Istituto tecnico “Plana” e del Primo Liceo Artistico, nell’ambito di un progetto didattico realizzato dal Museo con la Casa Circolare “Lorusso-Cutugno” e l’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Torino.

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