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Finanziaria, De Bertoldi (FdI): “21 mld per l’emergenza bollette”

EconomiaFinanziaria, De Bertoldi (FdI): “21 mld per l’emergenza bollette”

Borrelli (Europa Verde): “Troppa timidezza nel tassare extra-profitti”

Cavandoli (Lega): “Bene flat tax per combattere evasione e rilanciare produttività e merito”

Fenu (M5s): “Dal Superbonus risparmio energetico equivalente al consumo di un milione e ottocento mila famiglie”

ROMA – “Il Bilancio approvato dal Governo Meloni di oltre 21 miliardi rappresenta un’emergenza legislativa. L’obiettivo è fornire risposte ai cittadini e alle imprese che hanno sofferto l’ impennata dei prezzi dell’energia a causa di una serie di fattori. Si tratta di due terzi del valore totale dell’operazione.

Innanzitutto la guerra, ma anche il fatto che negli ultimi anni è mancata una politica energetica. L’Italia non ha voluto il nucleare, ma ha acquistato energia nucleare dalla Francia e dai Paesi confinanti. L’Italia ha deciso di non recuperare il gas disponibile sul suo territorio e oggi si trova ad affrontare una situazione di emergenza che le costa 5 miliardi di euro al mese.

Il restante terzo, circa 11 miliardi di euro, ha visto interventi per i lavoratori dipendenti, l’aumento del tax holiday al 3%, un credito d’imposta sul reddito per gli under 35, una social card da 500 euro per le famiglie in difficoltà e l’aumento del forfait delle piccole partite IVA a 85.000 euro.

A seguire sono stati approvati: una tregua fiscale, un aumento della pensione sociale a 600 euro e altre quote di pensione pari a 103 euro. Questa è la prova evidente della vicinanza del Governo al popolo italiano in un momento estremamente difficile”.

È quanto ha commentato Andrea De Bertoldi (deputato di Fratelli d’Italia) intervenuto nel corso del webinar “Fisco cosa cambia con il nuovo governo per imprese e cittadini: la ‘pace’ è vicina?” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri ed esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

Per quanto riguarda la produzione di energia, Francesco Emilio Borrelli (parlamentare di Europa Verde) ha risposto che: “Sono molto dispiaciuto che il Governo italiano abbia deciso di puntare sul nucleare, perché sinceramente non capisco come, in un periodo di guerra e in cui le centrali sono obiettivi sensibili, si siano svolti due referendum e il futuro dell’Italia sia il nucleare.

Il nucleare pulito è un’ipotesi ancora in fase di studio. Quando sarà realizzata, gli ambientalisti come me potranno discuterne. A questo punto mi chiedo perché la prospettiva del nostro Paese non sia quella delle energie rinnovabili, il futuro del pianeta. L’energia eolica e solare hanno la solida possibilità di ottenere energia illimitata e pulita.

Per quanto riguarda la legge finanziaria, mi chiedo perché sia il Governo Draghi che quello di Meloni sono timide rispetto a ulteriori profitti? Dobbiamo investire nell’autosufficienza energetica, come la Germania, che punterà sulle energie rinnovabili per i prossimi 20 anni”.

Commentando l’estensione della flat tax, Laura Cavandoli deputata (Lega) ha dichiarato: “Sono convinta che la flat tax sia semplice, aumenterà le partite IVA e contribuirà a combattere il lavoro nero. L’aumento da 65.000 a 85.000 euro è un passo avanti verso le esigenze dei micro imprenditori.

In sintonia con la filosofia del Governo Meloni, di cui siamo orgogliosi di far parte, puntiamo a premiare competenza e produttività. Per quanto riguarda i dipendenti, sarà dimezzata la tassazione sui premi di produttività fino a 3.000 euro. Infine, bisogna continuare a semplificare e sburocratizzare per ottenere un’occupazione regolare per molti lavoratori sconosciuti oggi al fisco”.

Emiliano Fenu (M5s) ha aggiunto: “La questione energetica riguarda tutti, ma soprattutto le imprese. Dobbiamo anche sapere che tra le riserve certe, possibili e probabili del nostro territorio marittimo, otteniamo 110 miliardi di metri cubi mentre il nostro consumo è di 71 miliardi di metri cubi.

Questo significa spargere nuovi pozzi esplorativi in tutto l’Adriatico, almeno per poco più di un anno e mezzo di autonomia, e devastare il territorio perché inconcludente. Al contrario, misure come il Super Bonus hanno permesso di ottenere un risparmio energetico equivalente al consumo di 1,8 milioni di famiglie in poco più di un anno.

Si tratta di una misura già pronta che ha avuto un enorme impatto sui cittadini. Questa è la strada da seguire. Per quanto riguarda la disattivazione, avevamo proposto un limite temporale di 10 anni. Questo è importante per soddisfare le esigenze dei 19 milioni di cittadini che hanno pagamenti in sospeso con l’Agenzia delle Entrate.

Al contrario, riteniamo che l’aumento del limite di cassa sia inutile, in quanto non aiuta i titolari di partita IVA che stanno affrontando altre difficoltà in questo monento, ma piuttosto è un favore a chi sta cercando di nascondere ingenti somme di denaro”.

La posizione dei professionisti è stata espressa da Pasqua Borracci (commercialista e revisore dei conti dell’Odcec di Bari): “Finora poche aziende hanno effettuato i pagamenti e molte hanno impugnato la scelta ritenendola incostituzionale.

Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso per difetto di giurisdizione. Come misura economica, il Governo ha aumentato l’aliquota dell’onere in conformità con il regolamento dell’UE, che stabilisce che l’aliquota non deve scendere al di sotto del 33%.

Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione Cnpr): “Sull’argomento degli extraprofitti, il mio ragionamento è che se i maggiori costi dell’energia che arrivano ai cittadini derivano dai maggiori costi sostenuti dai fornitori di energia per rifornirsi, dovrebbe essere facile trasferire questi costi.

Invece, il profitto extra viene tassato senza alleviare i costi per le famiglie e le imprese. Questo significa che c’è un peccato di vigilanza, visto che si tratta di imprese che operano in ambito di tariffe vigilate.

Inoltre, in questa nuova legislatura, la parola semplificazione è tornata come un mantra: ogni anno, dal 2012, il Parlamento ha emanato una norma intitolata Decreto Semplificazione. Tuttavia, sono ancora poche le norme che possono dirsi effettivamente semplificate”.

Michele Santomauro

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