ROMA – La Svizzera segna contro il Camerun, ma l’autore del goal, Breel Donald Embolo, nato nel Paese africano 25 anni fa e cittadino elvetico, non esulta. Storie dei mondiali del Qatar2022, evento globale che sempre più trasferisce sul rettangolo verde storie e passioni del mondo che cambia.
Quella di non celebrare un goal contro una squadra in cui si è militato e con la quale è rimasto un legame è una pratica comune nel calcio a livello di campionati nazionali.
Embolo, cresciuto in Francia e poi in Svizzera, cittadino elvetico dal 2014, ha deciso di farlo anche in rispetto del Paese natio, traducendo nel linguaggio della diaspora un concetto di unione e lealtà forse più complesso, e anche suggestivo, almeno a giudicare dai social. Pochi minuti dopo il goal Embolo è già un hashtag: c’è che si chiede se non è la prima volta nella storia, chi esorta tutti a “mostrare rispetto”. Ma non manca il rammarico: “solo se miglioreremo i nostri standard” potremmo far giocare nei nostri Paesi giocatori come questi, denuncia un internauta che si dice “rattristato” dalla vicenda.
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