Il salone di Uiv delle macchine per enologia e imbottigliamento
Milano, 15 nov. (askanews) – Un settore in salute, con una elevata propensione all’export e in grado di affrontare la difficile congiuntura economica. È la fotografia del comparto macchine per l’enologia e l’imbottigliamento, espressione di un made in Italy che vale circa 3,1 miliardi di euro l’anno, per quasi il 70% esportato, e che da oggi a venerdì 18 novembre è protagonista a Fiera Milano per Simei, il salone internazionale di Unione italiana vini (Uiv).
Secondo un sondaggio realizzato dall’Osservatorio del vino Uiv su un panel omogeneo e rappresentativo del settore, nonostante l’incremento dei costi delle materie prime (tra il 30-40% per ferro, carta e componenti elettroniche, e oltre il 100% per l’energia) e la gravi difficoltà d riperimento delle stesse, per quest’anno il settore attende una crescita complessiva del fatturato 2022 attorno al 9% con 8 aziende su 10 che prevedono di chiudere in crescita, con una progressione che dovrebbe superare il 20% per un terzo degli intervistati, a fronte di un 8% di aziende che si aspettano un anno in sostanziale continuità rispetto al precedente, e un 14% che teme invece una contrazione. Buone le aspettative anche per quanto riguarda le vendite all’estero, che dovrebbero aumentare per il 59% delle imprese.
“Quello della tecnologia applicata al ‘wine and beverage’ è uno degli asset del prodotto italiano: nel 2021 il comparto ha realizzato più di 2 miliardi di euro di export, in crescita del 5,4% sui valori dell’anno precedente e con una bilancia commerciale in attivo per 1,7 miliardi di euro” ha ricordato il segretario generale della Uiv, Paolo Castelletti, sottolineando che si tratta di “numeri da primato mondiale del settore che ne fanno una punta di eccellenza riconosciuta e che vede le innovazioni e soluzioni tricolore presenti in 7 cantine su 10 in tutto il mondo”. Francia, Est Europa e l’area Germania, Austria e Svizzera sono le prime destinazioni dei macchinari delle aziende intervistate da Uiv che, complessivamente, vedono il valore dell’export 2022 in crescita del 3% sul risultato dello scorso anno.