“Il mondo avrà futuro solo nella fraternità”
Città del Vaticano, 5 nov. (askanews) – Coltivare “la cultura della cura” per contribuire “a far crescere il seme della fraternità” e “seminare fraternità”. Questo mentre “tutti gli strumenti e la tecnologia che la modernità ci offre non bastano a rendere il mondo pacifico e fraterno. I venti di guerra, infatti, non si placano con il progresso tecnico e constatiamo con tristezza che in molte regioni le tensioni e le minacce aumentano, e a volte divampano nei conflitti”. Lo ha detto Papa Francesco ai giovani che ha incontrato questo pomeriggio, nella scuola del “Sacro Cuore” ad Awali in Bahrein, dove sta concludendo la terza e penultima giornata del suo 39.mo viaggio pastorale internazionale, il primo nel paese del Golfo. Dopo aver ascoltato le testimonianze di due ragazzi, Francesco ha voluto citarne una che invitava ad essere “campioni non solo nei campi da gioco, ma nella vita!”. “È vero, – ha detto rivolgendosi a circa 800 ragazzi riuniti nella palestra della scuola – siate campioni di fraternità! Questa è la sfida di oggi per vincere domani, la sfida delle nostre società, sempre più globalizzate e multiculturali”. Società, ha poi aggiunto, in cui tensioni e guerre non si placano “perché non si lavora sul cuore, perché si lasciano dilatare le distanze nei riguardi degli altri, e così le differenze etniche, culturali, religiose e di altro genere diventano problemi e paure che isolano anziché opportunità per crescere insieme”. “E quando sembrano più forti della fraternità che ci lega, si rischia lo scontro. A voi giovani, che siete più diretti e più capaci nel generare contatti e amicizie, superando i pregiudizi e gli steccati ideologici, vorrei dire: siate seminatori di fraternità e sarete raccoglitori di futuro, perché il mondo avrà futuro solo nella fraternità!”, ha insistito Papa Francesco. “Vivere da fratelli e sorelle è la vocazione universale affidata a ogni creatura. Voi giovani, soprattutto voi, davanti alla tendenza dominante di restare indifferenti e mostrarsi insofferenti agli altri, addirittura di avallare guerre e conflitti, – ha concluso – siete chiamati a reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole. Le parole non bastano: c’è bisogno di gesti concreti portati avanti nel quotidiano”. continua a leggere sul sito di riferimento
